Equilibrium

Non il film (che tra l’altro consiglio di vedere, dove recita uno dei miei attori preferiti :)), ma la capacità di un’azienda (particolarmente se startup) di dare il giusto peso alla parte di consulenza, progetti innovativi per sviluppare prodotti e progetti grandi che potrebbero “risucchiarla”.

Per qualcuno da prendere senz’altro in considerazione – di cui consiglio la lettura anche di questo articolo – una startup è un’azienda che, in prima istanza, sviluppa e vende un prodotto, non servizi di consulenza; di seguito l’estratto principale di questo concetto a mio avviso molto interessante:

But isn’t the consulting company itself startup? No, not generally. A company has to be more than small and newly founded to be a startup. There are millions of small businesses in America, but only a few thousand are startups. To be a startup, a company has to be a product business, not a service business. By which I mean not that it has to make something physical, but that it has to have one thing it sells to many people, rather than doing custom work for individual clients. Custom work doesn’t scale. To be a startup you need to be the band that sells a million copies of a song, not the band that makes money by playing at individual weddings and bar mitzvahs.

Io penso che non ci sia una verità assoluta e che molto dipenda dall’idea, dal tipo di business e dalle persone che lo sviluppano. Quindi per qualunque startupper vale sicuramente la pena farci qualche ulteriore riflessione in merito, sulla base delle specifiche dinamiche della sua impresa…

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Non il film (tra l’altro particolare, dove recita uno dei miei attori preferiti) ma il fatto che nei prossimi mesi dovrò trovare un giusto equilibrio tra progetti di consulenza, progetti innovativi sul web e progetti grandi che potrebbero “risucchiarmi”

Essere una Mela

Sfortunatamente la concorrenza nel settore dell’informazione è spesso basata sul prezzo perchè c’è molta ignoranza sugli argomenti trattati. Non mi sto riferendo alla sola parte strettamente tecnologica ma anche a tutto il resto che gira intorno ai progetti Internet (grafica, online marketing, comunicazione, etc.).

I macro-problemi sono due. Da una parte c’è una tipologia di utenti che non capendo la differenza nella sostanza tra più proposte, si basano sull’unica cosa che possono valutare: il prezzo; dall’altra ci sono dei “ribassisti” che, forti del fatto che per fare questo mestiere può bastare un computer, una connessione ad Internet (E POCO ALTRO), accettano qualunque proposta.

Inutile parlare del tipo di lavori prodotti attraverso questo circolo vizioso, dove spesso il cliente è obbligato – una volta capita la lezione – a farsi rifare tutto o (peggio) far correggere i problemi da qualcun altro…

L’importante nella consulenza in questo settore quindi, è crearsi una propria nicchia di mercato. Che sia verso le grandi aziende, le PMI, i liberi professionisti o i privati, bisogna trovare chi riesce ad apprezzare il proprio lavoro indipendentemente dal prezzo (basso o alto che sia), perchè solo voi sapete insegnare/spiegare/fare quella cosa  in quel modo o offrire quel prodotto con quelle particolari ed originali caratteristiche. Così come la Apple riesce a vendere i suoi prodotti al doppio degli altri sul mercato che però sono imparagonabili, perchè chi compra Apple lo fa  apprezzando il design, la solidità dell’hardware, la robustezza del software, l’attenzione ai dettagli, etc. e il prezzo passa in secondo piano…

P.S.: Quello della Apple è un esempio da prendere (con le pinze) per quello che è. Ovviamente non esiste paragone tra il marketing che può fare la casa di Cupertino e quello che può fare una piccola azienda o un libero professionista 🙂

P.P.S.: Mentre scrivevo ho visto questo post che mi sembrava utile linkare come testimonianza di una di queste situazioni…

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