Running Lean e il nuovo corso di Steve Blank a Stanford

Per chi fosse interessato allo studio di come realizzare una lean startup, segnalo un interessante libro di Ash Maurya in uscita a breve. A questo link potete scaricare l’attuale versione “Release Candidate” dell’e-book (scoperta qui grazie a Filippo Diotalevi).

Inoltre Tara Kelly ha giustamente messo particolare enfasi sul prossimo corso di Steve Blank a Stanford che si basa, oltre che sulle “classiche” lezioni di Customer Development, anche sul formare un team con cui creare una startup in 10 settimane in grado di accettare ordini! In effetti è una possibilità unica di imparare – e applicare – i concetti per creare una lean startup…sia nella teoria che nella pratica. Maggiori info qui.
Se qualche appassionato avesse voglia, tempo e possibilità, credo che possa essere un ottimo investimento da fare. 🙂

La settimana della Lean Startup

La prossima sarà – soprattutto per me 🙂 – la settimana della Lean Startup.

Mercoledì sarò a Torino per l’evento I Realize Lean Start-up Hack (potete registrarvi seguendo il link). Sarà una giornata molto interessate e costruttiva a cui consiglio vivamente di partecipare (sotto maggiori info).

Venerdì invece ci potremo incontrare a Genova in occasione dell’Agile Day. Se l’argomento vi interessa terrò una presentazione nel primo pomeriggio sul tema Lean Startup.

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Di seguito alcune informazioni più precise sull’evento di mercoledì:

I Realize Lean Start-up Hack & Google Site Clinic
17 Nov 2010
presso Toolbox – Via Agostino da Montefeltro, 2 TORINO
http://www.irealize.eu

Anche quest’anno, in occasione della Global Entrepreneurship Week, I Realize organizza un evento, dedicato all’innovativo approccio imprenditoriale definito come Lean Start-up.

Build, Measure and Learn è il tema della giornata.

La giornata è strutturata con un panel in cui si discuteranno i concetti principali della Lean Start-up ed un Site Clinic realizzato in collaborazione con Google in cui testare sul campo quanto imparato, in pieno stile I Realize.

Nel pomeriggio gli imprenditori avranno invece la possibilità di partecipare a ”meeting one-to-one” con il team di Google Adwords al fine di comprendere come incrementare il ROI con una corretta campagna Adwords.

La registrazione è gratuita ed è possibile candidare la propria start-up per il Site Clinic o per un appuntamento con il team Adwords.

La lean startup e il customer development model. In Italia.

La scorsa settimana i ragazzi di Mashape, con un articolo pubblicato su TagliaBlog, hanno dato il via a discussioni piuttosto calde e contrapposte riguardo al tema “Fare una startup in Italia o in Silicon Valley?”. Ne è poi scaturita una risposta diretta ed altre discussioni indirette come questa.

Non nascondo una grande simpatia per i giovani ventunenni milanesi e per la loro visione “romantica” di come portare avanti il proprio sogno in USA (per cui faccio un grande tifo) ma, per una serie di motivi, io attualmente sono e voglio restare in Italia…di conseguenza mi interessa rendermi conto se anche da noi possano funzionare alcuni meccanismi, “pattern” e metodologie proprie delle startup USA. Del resto è oggettivo che oltreoceano ci sia maggiore esperienza al riguardo e che in Italia venture capital ed angel che investono su startup Internet siano di qualche ordine di grandezza inferiori. 🙂

Tuttavia la teoria del come fare una startup partendo dal basso, ovvero dai bisogni dei clienti che possono essere potenzialmente interessati ad un prodotto, a mio avviso è applicabile anche in Italia. Ovviamente, una volta superata eventualmente la prima fase, il respiro dovrebbe essere Internazionale per avere un mercato in grado di supportare una ragionevole crescita.

Di cosa sto parlando? Del Customer Development Model di Steve Blank, autore di Four Steps to the Epiphany, libro che sto finalmente leggendo con attenzione (cosa che consiglio vivamente di fare). Steve è un imprenditore seriale di successo della Silicon Valley (5 delle sue 8 startup sono state quotate in borsa) e attualmente professore alle università di Berkeley e Stanford. Dalla sua teoria su come realizzare una startup è  nato anche il movimento di Lean Startup, portato avanti insieme ad Eric Ries. Alcuni dettagli li potete trovare in queste due presentazioni: cosa è il Customer Development e cosa significa fare una Lean Startup.

Il concetto di fondo è che in genere tutti coloro che vogliono realizzare un nuovo servizio sono:
– Naturalmente abituati a pensare alle funzioni che dovrebbe avere
– A realizzarlo
e solo successivamente
– A valutare il feedback degli utenti/clienti sul prodotto/servizio.
Nel frattempo vengono tipicamente spesi parecchi soldi in marketing, sviluppo, organizzazione vendite, etc. il tutto sulla base di un business plan previsionale con assunti verificabili solo a posteriori.
Tutto ciò è tipico del Product Development Model, come di seguito.

L’intuizione di Steve Blank è stata quella di analizzare le startup che hanno avuto successo, trovando pattern comuni e riconducibili al fatto di essere state tutte molto attente ai bisogni dei clienti sin da subito. Pochi soldi spesi bene per realizzare quello che gli utenti volevano davvero e per cui erano disposti a pagare. Da qui il Customer Development Model, schematizzato di seguito:

Non entro nel dettaglio dello schema – mi piacerebbe tornarci in seguito – ma volevo intanto colpire la fantasia mettendo a confronto i due diversi modi di approcciare il problema, molto diversi.
Ultima curiosità per chi si intende di metodologie di sviluppo software: non notate un certo parallelismo? Guardate lo schema di seguito, che è la base dell’integrazione portata da Eric Ries al Customer Development Model creando il movimento della lean startup.

Il Product Development Model non ammette quindi di tornare allo stadio precedente (equivarrebbe al fallimento) ed è assolutamente seriale, mentre sia il Customer Development Model che l’Agile Development sono impostati su processi iterativi. Da notare l’importanza dell’analisi dei feedback tornando se necessario allo stadio precedente “imparando” dai propri errori per ripetere meglio l’azione successiva.

Sono tutti concetti non banali a cui ho soltanto accennato. Spero di aver stimolato la fantasia di qualcuno e di poter approfondire alcuni di questi aspetti in seguito.

Intanto io e Giancarlo stiamo portando avanti un gruppo ufficiale qui a Bologna del movimento Lean Startup che è attualmente anche l’unico in Italia. Questa teoria merita invece molta più visibilità e sono contento che ci sia qualcuno che si stia muovendo in questo senso come i ragazzi di TOP-IX di Torino che organizzeranno a breve un evento su questi temi. 🙂

Working Capital: il giorno dopo

Giornata da ricordare quella di ieri. L’evento di Bologna di Working Capital è stato il primo della serie del 2010 e direi che abbia aperto alla grande le sessioni future. Meritano sicuramente i complimenti per l’organizzazione i ragazzi di ElasticdPixel.

E’ stato bello il clima che si respirava, sia tra i ragazzi che hanno partecipato alla selezione per le borse di studio che tra le startup che trasudavano non solo voglia di fare ma anche sinergie da voler attivare. Si può racchiudere tutto in una frase notturna detta in macchina con Alberto e Daniele (unitosi a noi in “startup mission” da Milano per presentare ToolMeet): “fare lo startupper significa anche doversi divertire sempre”: è un dovere verso se stessi, perché quello che si fa nasce dalla passione e l’enorme impegno può essere mitigato solo dalle soddisfazioni – grandi o piccole – di ogni giorno.

Sono stato molto felice dei feedback positivi ricevuti su Blomming sia da parte del pubblico in sala che dai tweet che hanno scritto gli spettatori in streaming su web. Grazie a tutti, ogni consiglio e feedback, positivo o negativo che sia, è sempre più che benvenuto. (*)

Mi ha fatto anche molto piacere conoscere le altre startup, tra cui Konkuri di Koinema: questi ragazzi hanno fatto un grande lavoro di viral marketing ottenendo ottimi numeri per la loro applicazione di gestione tornei online: ben 65000 tornei realizzati in tutto il mondo nel giro di pochi mesi! In futuro mi piacerebbe approfondire e parlare anche degli altri visto che i progetti erano tutti molto interessanti e di alta qualità. E’ bello avere la speranza che anche l’Italia si stia muovendo verso la vera innovazione su Internet!

Felice anche di essere riuscito ad ascoltare il talk di Giacomo ‘Peldi’ di Balsamiq visto che mi ero perso con grande dispiacere quello di Better Software (ne ho parlato qui). 🙂

Bene. Avanti così!

(*) Una nota: quella di ieri è stata la seconda sessione del nostro “tour” di questa settimana.

Blomming su Nòva del Sole 24 Ore

Blomming è la startup che sto realizzando insieme ad Alberto di cui ho già parlato qui.

La notizia del giorno è l’articolo che potete trovare sul numero di oggi di Nòva (inserto del Sole 24 ore) sulla base di un’intervista di qualche giorno fa.
Andrea Nelson Mauro (autore dell’articolo) è stato molto incisivo nel descrivere le varie parti che formano Blomming e ha colpito nel segno lasciando emergere la vera essenza del nostro progetto.

Inutile aggiungere che questo episodio ci dà ancora più grinta nel mantenere la deadline di pubblicare a metà maggio i primi store “powered by Blomming”. 🙂

Alberto ne ha parlato anche su Likepicasso, il nostro magazine.

Pillole di startupping #3 – Unlearn your MBA

In questa settimana ci sono stati due episodi riguardo al tema “MBA, management ed imprenditorialità” che ho pensato di condividere qui.

Il primo è partito da un twit di Alessandro Santo che ha poi generato questa discussione, da cui il PiccoloImprenditore ha proposto di lanciare un gruppo tematico su FriendFeed (e spero si faccia davvero visto che sono temi per i quali non è semplice trovare ambienti in cui discuterli).

Il secondo è stato il consiglio dell’amico Giancarlo di prendersi un’ora per guardare il talk di David Heinemeier Hansson (il creatore di Ruby On Rails e partner di 37signals) a Stanford dal titolo “Unlearn Your MBA”, con un interessante intervento di Steve Blank che, tra le altre cose, è anche professore lì.
Capisco che non sia facile trovare tutto questo tempo, ma se ci riuscite vale sicuramente la pena di ascoltare il suo punto di vista (no venture capital in fase di startup, realizzare progetti con 10 ore a settimana disponibili, fatturare milioni di dollari con un team di 15 persone, etc.). 🙂

Pillole di startupping #2

La riflessione di oggi può essere riassunta da una frase di Steve Blank in questo recente post (di cui consiglio la lettura completa):

Entrepreneurship is an art not a science.

Quindi ognuno deve cercare di comprendere e mettere in pratica il proprio modo di andare avanti, a volte agendo più con intuito e sentimento che con la testa: nessuno vi saprà dire qual è il modo migliore di percorrere la *vostra* strada!

Non bisogna seguire alla lettera i consigli degli altri su come fare startup. O meglio: bisogna leggere, ascoltare, capire ed apprezzare le esperienze di chi ce l’ha fatta e di chi non è riuscito, imparandone le motivazioni in modo da non commettere gli stessi errori o in modo da seguire dei percorsi corretti, ma questo non significa doversi trasferire per forza nella Silicon Valley perchè tutti i più grandi Venture Capital e le più grandi aziende tech sono là (ovviamente non sto dicendo che sia sbagliato andarci, sono invidiabili gli amici di Mashape trasferitisi da poco che si staranno sicuramente divertendo un sacco ;)), non significa neanche dover partire per forza finanziati da capitale di rischio, così come non esistono pattern per trovare i migliori soci o il migliore modello di business…quest’ultimo, tra l’altro, sarà quasi certamente da rifare completamente una volta messo piede nel mercato.

Detto questo, vorrei proporre qualche lettura interessante sulle esperienze di chi ha fatto startup.

Richard Aberman, fondatore di WePay, parla in questo post (segnalato ieri da Andrea Favale) delle 5 cose che “sapeva” (o avrebbe dovuto sapere) prima di avviare una startup, ma non comprese appieno fino ad ora.

Paul Graham, partner di Y Combinator, riassume qui alcune sue esperienze come investitore dal punto di vista dei vari startupper con cui ha lavorato.

Tara Kelly, scrive come creare una startup web in Italia in dieci passi. Tara è la co-fondatrice di Passpack: una startup italiana che ha creato un SaaS per la gestione online delle password [Curiosità: non sono stati i pionieri di questo settore, il primo servizio di salvataggio password online (sempre italiano, tra l’altro) è stato Clipperz].

Massimiliano Magrini, riassume in un suo post recente quanto emerso dalle interviste di 32 startuppers di successo nel libro “Founders at Work Stories of Startups’ early days” di Jessica Livingston.

Dulcis in fundo, se non l’avete già fatto, inserite nel vostro feed reader il blog di Fred Wilson (socio fondatore di Union Square Ventures): non riesco a segnalare uno specifico post visto che quasi tutti sono esperienze o consigli su come fare startup (e non solo). La stessa cosa vale per Steve Blank (nominato sopra) di cui da tempo mi sono proposto di leggere il famoso libro The four steps to the Epiphany.

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Apple iPad: Il prossimo acquisto tecnologico? Forse.

Ieri, prima dell’evento Apple per presentare il nuovo iPad, scrivevo su Twitter: “I don’t want a bigger iPhone: the Apple Tablet will be different!”.

In effetti è un aggeggio molto accattivante che potrebbe riempire i buchi in cui l’iPhone non basta e il portatile (che nel mio caso è un 17”) è troppo pesante/scomodo/che non vale la pena accendere/etc.

La mia idea è che l’iPad riesca a sostituire completamente il computer per tutto ciò che esula dall’utilizzo di applicazioni “non standard”: ambienti di sviluppo per programmatori, software CAD per architetti e così via. In questo le applicazioni web, molte di quelle già presenti nell’AppStore per iPhone e le future sviluppate appositamente per iPad aiuteranno molto…

Trovo anche parecchio interessante l’applicazione iBooks, che potrebbe sostituire nella forma un Kindle (ho pensato più volte di comprarlo ma non mi ha mai convinto troppo l’idea di avere un solo device per leggere libri) anche se uno schermo e-ink potrebbe fare una forte differenza nella lettura prolungata…

Visto il suo prezzo concorrenziale sarò molto tentato di acquistarlo ma la cosa però che spero sarà possibile – anche se attualmente non ne vedo menzione – è la possibilità di sfruttare la connessione 3G (almeno) dell’iPhone, magari attraverso il tethering già utilizzato per condividere la connessione con il computer! La sola possibilità di connettersi in WiFi mi sembra troppo riduttiva per un utilizzo al di fuori del casalingo e acquistare la versione WiFi+3G lo trovo davvero inutile se si ha già uno smartphone in grado di condividere la sua connessione…per non dire che significherebbe piegarsi forse un po’ troppo ai dettami del marketing Apple.

Auguri, riflessioni sul 2009 e propositi per il 2010

E’ il primo anno che posso concludere con la possibilità di scriverne sul mio blog. Credo sia un’occasione interessante per dare uno sguardo al passato e un’idea di cosa ci potrà essere all’orizzonte…

Quest’anno è stato davvero incredibile, sono successe tante cose (belle e brutte) nella mia vita personale e professionale, non mi sarei aspettato tutto questo alla fine del 2008…è importante avere dei piani ma bisogna essere sempre pronti a cambiarli rapidamente all’ultimo momento.

Vediamo i punti salienti del 2009

Il primo evento, il più importante, a cui penso sempre è stata la morte dell’amica Elena, nonché socia nella locanda che ho insieme a Monica (mia moglie) e Valerio (caro amico): questo evento mi (ci) ha letteralmente sconvolto, mi ha condizionato nelle scelte che ho fatto e continuerà sicuramente a farlo. Non potrò mai dimenticare queste parole di Elena:

Conoscere, per mettere in discussione noi e ciò che noi crediamo sia la verità.
Osare, perchè dobbiamo avere il coraggio di percorrere il nostro cammino.
Volere, perchè senza volontà ogni sforzo è destinato a fallire.
Restare in silenzio, per acquisire la quiete interiore e udire la voce dell’Anima.

Lei restava spesso in silenzio per ascoltare gli altri, aveva decisamente voluto aprire la locanda spalleggiando Monica per venire a vivere in montagna ed imparare il mestiere di cuoca. Aveva anche osato, licenziandosi dal lavoro di architetto ma era finalmente riuscita a coronare il suo sogno…

Quest’anno mi sono licenziato dal lavoro dipendente a Yoox anche se a malincuore perchè mi trovavo bene ma mi sono reso conto che era un passo importante per portare avanti i progetti imprenditoriali che mi frullavano per la testa. Ho comunque mantenuto un rapporto di “amicizia” con Yoox e da ottobre sto facendo consulenza nel reparto tecnologico…

Proprio ieri io e Alberto siamo usciti allo scoperto con il nostro “bambino”: Blomming.com. Una piattaforma di e-commerce personale che permette a chiunque di vendere dove preferisce – sul proprio blog, sito professionale, Facebook o altro. Per ora stiamo sviluppando la prima versione (alpha) e contiamo di far testare la piattaforma agli utenti nei primi mesi del 2010. Qui la pagina di about e qui l’account Twitter se volete seguirci. 🙂
Tutto è cominciato il 7 gennaio, da una mia mail ad Alberto (che non conoscevo, avevo trovato il suo profilo in rete nel First Generation Network) in cui gli parlavo di un progetto che unisse arte e web 2.0…poi dopo una lunga telefonata abbiamo iniziato a lavorare insieme tra le mille peripezie di quest’anno. Il progetto originale si chiamava LikePicasso che ora è diventato il nostro primo test di community in forma di blog/magazine, http://Blomming.com/Likepicasso: è un luogo dedicato a “chi fa cose”: artisti, artigiani, designer, stilisti o semplici appassionati. Per i dettagli di tutta la storia potete vedere il post di Alberto di stamattina.

Quest’anno io e Monica ci siamo anche sposati. Il 17 maggio la festa formale e il venerdì successivo la festa informale. 🙂 Siamo stati molto felici di farlo e le feste sono riuscite bene (alla Canonica, of course), a parte il terribile acquazzone comprensivo di grandine, per fortuna durato solo 10-15 minuti.

Io, Valerio e Monica, con l’essenziale aiuto del nostro chef Michele, abbiamo chiuso il primo vero anno della locanda, inaugurata ad agosto 2008. Non abbiamo uno storico per renderci conto di quanto la crisi abbia influito o meno nel bilancio ma tutto sommato siamo contenti: siamo cresciuti rispetto al 2008 e abbiamo raggiunto il (modesto e conservativo) budget prefissato. Tante idee e novità per il 2010!

Nel 2007 avevo iniziato il corso AIS per diventare Sommelier, un puro hobby tornato utile alla locanda. Quest’anno, avendo fiutato gli impegni, ho rischiato di non concludere il terzo – ed ultimo – corso ma alla fine ho deciso di proseguire. Ora però mi aspettano gli esami, il 18 gennaio ed 1 febbraio…ancora non so come fare per incastrare tutto e riuscire a diventare Sommelier ma ci proverò! 😉

Quasi dimenticavo: abbiamo venduto la nostra (meravigliosa) casa di Bologna per comprarne una a Montalbano di Zocca, facendo però un mezzo trasloco visto che la nuova casa sarà pronta a marzo del prossimo anno. La scelta è nata ovviamente dall’esigenza di essere vicini alla locanda ma siamo molto felici di vivere in questo borgo antico immerso nella natura.

Sono successe tante altre cose, progetti iniziati, altri finiti e varie vicissitudini ma credo di essermi dilungato anche troppo…

Per il 2010 i miei obiettivi sono:

Professionali

  • Continuare lo startup di Blomming, che occuperà gran parte delle mie risorse e sinceramente ho molte speranze in una crescita veloce ma ora sono in “doing mode“, l’importante è fare. 🙂
  • Continuare a dare supporto alla Canonica per le attività di mia competenza…scelta vino, degustazione cibo, online marketing, sito web, servizio ai tavoli nei fine settimana (soprattutto estivi), contribuendo alla gestione per gli obiettivi di crescita previsti.
  • Continuare le attività di consulenza in ambito web/e-commerce/online marketing, in primis a Yoox, cercando di bilanciare adeguatamente l’impegno su Blomming in base a quanto accadrà nel corso dell’anno…
  • Imparare tante cose nuove su tutto: come fare impresa, marketing, tecnologia, etc.

Personali

  • Fare più sport: vivo immerso nella natura, è scandaloso non prendersi mai qualche oretta per un po’ di sport all’aria aperta. Penso principalmente a trekking, mountain bike e tennis.
  • Diventare Sommelier
  • Imparare ad incastrare gli impegni in modo più metodico recuperando qualche ora di sonno, ogni tanto… 🙂
  • Vorrei dire “avere più tempo libero” ma so già dove andrebbe a finire…
  • Fare più viaggi: a me piace molto viaggiare e gli ultimi due anni sono stati sacrificati in questo senso per vari motivi. Spero di vedere qualche nuovo interessante posto nel 2010!

Ora devo scappare, magari nei prossimi giorni aggiungerò qualcosa che mi verrà in mente.

Intanto vi auguro un sereno Natale ed un magnifico 2010 pieno di imprevisti positivi e di sogni realizzati! 🙂

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